Benvenuti nel Sito della Dott.ssa Rosa Iannone Psicologa, Psicoterapeuta
 

La parola ai sintomi: cosa sono vertigini e capogiri

Quanto di cui ci stiamo occupando non esclude affatto una diagnosi multidimensionale che preveda anche l'intervento e gli accertamenti medici, si fa qui riferimento ai casi in cui non si riscontrano patologie organiche.

Vertigini e giramenti di testa cosa sono?

girandolaImprovvisamente un vuoto nella testa, la vista si sfoca, la sensazione psichica è di improvviso timore che qualcosa nell’organismo sta accadendo. In realtà l’organismo qualcosa ci sta comunicando. Per ogni sintomo possiamo dare una lettura anzi una serie di letture. Alcune di esse sono letture metaforiche che hanno radici in tradizioni e spiegazioni popolari. In tali letture si celano grandi verità.

Altre letture riguardano gli equilibri e le dinamiche di un gruppo, di un contesto. Alcuni sintomi si organizzano come “disfunzionamenti adattivi” al gruppo in cui si è coinvolti, ad esempio un cronico mal di testa di un bambino all’interno di una coppia genitoriale in conflitto tende a limare le tensioni dei coniugi polarizzando la loro attenzione sul disagio del piccolo. Quel mal di testa del bambino “funziona” da catalizzatore.

Altra lettura è quella strettamente individuale. Che cosa provoca, produce un sintomo nella organizzazione di quel Sé? Si tratta dell espressione organica di un funzionamento carente o alterato.

Veniamo nello specifico alle vertigini e capogiri.

Si tratta di un organismo che tende a tenere sempre un controllo alto. Da un punto di vista figurato, ma non troppo e non solo, quell’individuo sta sempre nella “parte alta” del suo corpo. Anche il respiro sarà il più delle volte alto, toracico oppure asfittico, mozzato, abortito.

Quella persona avrà vissuto uno stato cronico di paura nella sua infanzia? Oppure sarà cresciuto in un ambiente caotico, senza regole, dove, quindi, tutto poteva accadere all’improvviso?

Si, possiamo e dobbiamo ipotizzare esattamente un’atmosfera non protettiva.

L’individuo in questione ha dovuto sviluppare un sistema personale protettivo basato sulla vigilanza, sull’allerta nel tentativo di una salvaguardia. Un sistema di allarme della sua “casa” intima pronto a scattere al primo segnale di intrusione.

Ma se si trattasse di un allarme installato in un appartamento forse sarebbe efficace.

Però, se percepisse pericolo continuo gli si scaricherebbero le batterie in fretta.

In un organismo umano le “batterie” quanto possono durare? Ecco il punto. Non poter disattivare quel sistema e lasciarlo continuamente inserito. Prima o poi le batterie si scaricano ovvero il funzionamento posizionato su una stessa polarità, senza più mobilità, quindi sempre su “on”, con il comando “off” disinserito, porterà ad una limitazione e un deterioramento del sistema.

Ma l’organismo umano cerca di riadattarsi, addirittura anche attraverso i sintomi.

La testa, che non è abituata a “perdersi” un pò, in maniera positiva, non pericolosa, prova a prendersi una pausa, seppure fittizia o meglio non risolutiva, e così “vaga” nel suo capogiro.
Per specificare meglio, la vertigine è un tentativo dell’organismo di mollare il controllo, di depositarlo per un pò. Usando un linguaggio non proprio comune la vertigine è una possibilità di disinserire l’allarme.

Non possiamo certamente affermare che tali sintomi siano terapeutici ma sono segnali da non trascurare per intraprendere una terapia, che può essere un trattamento per gestire ansia e stress oppure una più ricostruttiva psicoterapia. Il trattamento da intraprendere dipende come sempre da un’adeguata diagnosi.

 

AUTHOR - Rosa Iannone

Psicologa e Psicoterapeuta Funzionale. Didatta Scuola Europea Psicoterapia Funzionale SEF. Vicepresidente SIF Soc. Italiana Psicoterapia Funzionale. Ha una lunga esperienza in attività clinica e in psicodiagnosi. Da anni si occupa delle patologie collegate allo stress cronico, nella comprensione, prevenzione e trattamento. Ha approfondito l'argomento attraverso studi, ricerche e partecipazione a congressi internazionali in cui è stata anche relatrice. Didatta di materie psicologiche e di psicoterapia. Riceve a Napoli e Foggia.